«SVALVOLATI » La chirurgia del cuore, un viaggio nel tempo

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Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura 2023, ci hanno regalato un emozionante viaggio tra le pagine della storia della cardiochirurgia, dagli esordi nell’antichità fino ai giorni nostri.
I visitatori, percorrendo le sei sale della mostra, diventano parte attiva dell’esperienza, grazie a oggetti reali e dispositivi multimediali che gli permetteranno di immergersi il più possibile nell’incantevole mondo della cardiochirurgia.

SALA 1: Storia del cuore e della cardiochirurgia italiana
All’entrata dell’esibizione ai visitatori viene consegnato un fonendoscopio, più comunemente chiamato stetoscopio, ovvero quello strumento utilizzato dai medici per auscultare il battito cardiaco.
In questo caso però il visitatore lo utilizza per ascoltare le narrazioni che riguardano i singoli temi, appoggiandolo a uno dei punti segnalati.
Sulle pareti, infatti, sono visibili due grandi videoproiezioni interattive, che grazie all’aiuto di video, immagini e scritte permettono di esplorare la storia del cuore e il ruolo che ha avuto nella cultura medica, partendo dagli Egizi fino ad arrivare all’Ottocento.
Attraverso una delle due proiezioni viene spiegato il funzionamento del muscolo cardiaco e le parti da cui è composto; è possibile, inoltre, auscultare
i battiti di un cuore regolare, quindi senza patologie, quelli di un cuore affetto da insufficienza mitralica oppure da stenosi aortica.
Viene anche approfondito l’importante contributo della cardiochirurgia italiana attraverso l’eccellente lavoro dei chirurghi di fama mondiale.

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SALA 2: Una cucina di contadini trasformata in una sala operatoria di fortuna
Nel 1800 la chirurgia continua l’evoluzione già iniziata nel secolo precedente: occupandosi principalmente di amputazioni, evacuazioni e rimozioni di corpi estranei, comincia così il suo percorso di professione specialistica.
Di particolare rilievo di questo secolo sono anche la scoperta dell’anestesia, la separazione ufficiale del Royal college of Surgery dalla congrega dei chirurghi barbieri e la nascita del chirurgo di guerra.
Nella mostra sono presenti alcuni strumenti chirurgici che venivano utilizzati principalmente sul campo di battaglia, ma, nella migliore delle circostanze, anche sui tavoli delle cucine, che diventeranno poi i cosiddetti “tavoli operatori”.
Tra gli oggetti presenti, oltre ad alcuni cimeli della guerra di Crimea, troviamo una valigetta medica, utilizzata per la chirurgia d’urgenza, al cui interno sono presenti aghi, fili, una sega per le amputazioni e diversi strumenti funzionali sia all’estrazione di schegge di granata sia al controllo del sanguinamento.
Sulla parete opposta al set che riproduce un esempio delle prime forme di sala operatoria, alcune proiezioni raccontano la storia evolutiva della chirurgia nel corso dell’800 e nel primo ‘900, periodo nel quale i pionieri della cardiochirurgia sfatarono il mito che “il cuore non si tocca”.

Le tappe del racconto sono:
– l’invenzione dell’anestesia di Warren
– i principi di antisepsi di Lister
– la sutura triangolare di Carrel: i primi interventi sul cuore di Rehn e Farina
– la cardiochirurgia pediatrica di Abbott e Taussig
– il cateterismo di Forssman
– l’intubazione di Sauerbruch, Meltzer e Auer.

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SALA 3: la sala operatoria degli anni ‘60/’70 del Novecento
Siamo negli anni ‘60/’70 del ‘900 e la cardiochirurgia si sta evolvendo sempre di più: all’ospedale Riuniti, a Bergamo, vengono eseguiti per la prima volta interventi a cuore aperto.
Nella sala è stato allestito un set operatorio di quegli anni: sono presenti un tavolo operatorio circondato da molte macchine tecnologiche, ma soprattutto una macchina cuore – polmone, che ha reso realizzabile ciò che fino a quel tempo era considerato impossibile: operare a cuore aperto.
Anche in questa sala le proiezioni, accompagnate da video e immagini, aiutano il visitatore a comprendere meglio le tappe fondamentali che hanno consentito il raggiungimento degli straordinari risultati di quegli anni:
– il bypass di Favaloro
– il primo trapianto di Barnard e il primo trapianto in Italia di Gallucci
– le prime protesi valvolari di Starr e di Edwards
– il primo cuore artificiale di DeBakey e Cooley
– i primi pacemaker di Zoll e Greatbatch
– l’Alfieri-stitch per la riparazione della valvola mitralica: un’intuizione riformatrice che apre la strada alla microchirurgia del cuore.

La visita della sala termina con la testimonianza del dottor Ottavio Alfieri, che racconta la sua rivoluzionaria invenzione.

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SALA 4: la sala operatoria oggi
Ormai giunti ai giorni nostri, al termine della storia della cardiochirurgia, i visitatori possono vivere l’esperienza di entrare nel set di una sala operatoria a dir poco tecnologica e avanzata, nella quale i cardiochirurghi hanno la possibilità di operare a cuore battente.
Grazie ai tecnologici dispositivi miniaturizzati e ai tele robot è possibile accedere e intervenire sul muscolo cardiaco attraverso i vasi sanguigni, usando dei micro cateteri.
La parete interattiva tratta anch’essa temi riguardanti la cardiochirurgia del presente:
– la chirurgia trans-catetere
– la chirurgia mininvasiva
– la diagnostica con gli ecocardiogrammi
– la cardiochirurgia robotica
– la coronarografia (ovvero un esame indicato per valutare la funzionalità cardiaca, che consente di stabilire se le coronarie sono libere oppure ostruite)

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SALA 5: laboratorio interattivo
Molto spesso sentiamo dire che la teoria è utile fino a un certo punto: da li in poi entra in gioco la pratica, che permette di applicare ciò che si è studiato sui libri alla realtà.
Nella penultima sala della mostra, un vero e proprio laboratorio virtuale, i visitatori hanno l’occasione di sperimentare con le loro stesse mani ciò che i soccorritori in prima linea e i cardiochirurghi fanno quotidianamente.
Oltre che immergersi nelle sale di diagnostica e di cura più avanzate, è possibile anche indossare un visore di realtà virtuale, il quale, come spiegato dalla guida, viene utilizzato anche dai medici durante la preparazione di un’operazione: esso permetterà di vedere in 3D il reale aspetto di un cuore umano e di “tenerlo in mano”, girandolo e manipolandolo o addirittura sezionandolo.
Si potrà infine giocare con dei simulatori di defibrillatori virtuali.

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SALA 6: laboratorio interattivo
La sesta sala, ultima ma non meno importante, viene chiamata “La sala del futuro”: si tratta di un ambiente vuoto in cui i visitatori possono fare esperienza della Realtà Aumentata.
La tecnologia è infatti presente in modo virtuale per identificare i target terapeutici.
Così come in aeronautica non c’è pilota che prima di prendere realmente il volo si sia esercitato con un simulatore, anche i giovani medici e chirurghi avranno, in futuro, la possibilità di esercitarsi attraverso un simulatore, in modo tale da non nuocere ad alcun paziente.
L’ultima stanza è quindi un concept di sala operatoria per la formazione e la certificazione dei chirurghi del futuro.

Inaugura la mostra sVALVoLATI, La chirurgia del cuore, un viaggio nel tempo  - XXI edizione di BergamoScienza

Siamo ora giunti al termine di questo magnifico viaggio.
L’esibizione è molto interessante sia per coloro che sono appassionati dell’argomento sia per chi è semplicemente curioso di affacciarsi al mondo della cardiochirurgia.
L’obiettivo della mostra è trasmettere ai giovani in formazione l’eccezionalità e il fascino di questa disciplina che racchiude in sé tutti gli aspetti positivi del progresso medico; l’esibizione è un tributo alla medicina cardiovascolare italiana che ha un ruolo di primo piano a livello mondiale.
Alessandro Bettonagli, di Bergamo Scienza, spiega infine : «…La cardiochirurgia diventa lo spunto per raccontare, in un modo semplice e inusuale, una storia di conquiste e di innovazioni dei cardiochirurghi che hanno lavorato negli ospedali dei nostri territori… »

Mostra realizzata da Bergamo Scienza in collaborazione con UniSR, I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele, ASST Papa Giovanni XXIII e ASST Spedali Civili.

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