AMBIZIONE, IMPEGNO E TENACIA: le parole chiave per uno studente atleta di alto livello

Nel corso del mese di gennaio la redazione sport ha raccolto notizie relative agli studenti-atleti di alto livello appartenenti al nostro istituto, selezionati e inseriti nel progetto del MIUR. Il Progetto era stato introdotto dal Ministero nel 2015 al fine di dare la possibilità ai giovani studenti atleti di seguire un programma di studi predisposto appositamente per le loro esigenze, seguendoli attraverso tutor didattici e sportivi in grado di aiutarli nella gestione quotidiana della attività. Molto spesso per i giovanissimi sportivi studiare diventa molto complicato, tra allenamenti, trasferte, gare e manifestazioni. L’idea di questo progetto è nata proprio per incentivare i giovani impegnati nelle discipline sportive di alto livello agonistico a non abbandonare gli studi.

Le notizie raccolte sono state: lo sport da loro praticato e il tempo dedicato per gli allenamenti e le gare. Da questi dati ne sono emerse delle interessanti riflessioni.

Innanzitutto l’elemento rilevante è che gli studenti nella nostra scuola considerati atleti di alto livello sono ben 38. Un dato di grande rilievo, considerando la difficoltà e il sostanzioso carico di lavoro con cui noi studenti dobbiamo fare i conti ogni giorno. Tuttavia, la cosa più importante che si evince dai grafici che qui sotto riportiamo, è il crollo del leggendario mito che per anni ha aleggiato intorno agli sportivi, considerati masse di muscoli fini a sé stessi e con scarse capacità cognitive.

L’attualità però smentisce ormai questi antichi concetti. La realtà attuale ci insegna infatti che alla base di ogni sportivo risiede una notevole capacità di organizzazione: saper conciliare sport e studio in una manciata di ore è un compito non da poco, che soltanto una “mens sana in corpore sano” può svolgere in maniera continua ed efficiente. “Lo sport non è tutto, ma un buon alleato per la vita!”, afferma con convinzione la professoressa di educazione fisica Paola Menin. Una sacrosanta verità, pronunciata, per di più, da un’ex sportiva di alto livello, che dimostra come lo sport sia una palestra di vita, non una necessità primaria, ma un fedele alleato, sia del nostro stato fisico che mentale.

Inoltre praticare sport rende cittadini migliori, oseremmo dire, perché saper rispettare le regole e rapportarsi con compagni e avversari è un prerequisito fondamentale per la nascita di una società migliore.

Da non sottovalutare nemmeno l’ambizione, la fame e la voglia di raggiungere i risultati che ci si prefissa: alla base del “successo” di questi studenti, infatti, sta anche un’immensa determinazione.

Confrontando i vari dati a disposizione, abbiamo notato che i diversi sport, pur essendo considerati tutti ad alto livello, hanno delle differenze nelle ore di allenamento.

I grafici della figura 1 rappresentano in maniera chiara il numero di giorni e di ore alla settimana dedicati allo sport.

Il grafico n. 2 mostra come lo sport maggiormente praticato dai nostri atleti sia il calcio, con il 30% del totale; seguono il nuoto e la pallacanestro. Nel grafico compaiono anche sport tradizionalmente meno noti come il pattinaggio artistico su ghiaccio, il twirling e il tiro con l’arco.

Nel grafico n. 3 è interessante notare come sia il tiro con l’arco a richiedere maggior impegno di ore (23!); segue la pallavolo con 20 e il nuoto con 17. Sorprende il dato del calcio: nonostante sia lo sport più praticato (anche in Italia) occupa in media solo 11 ore settimanali di allenamento. Poche, se pensiamo al notevole livello di professionismo che comporta la disciplina e gli enormi compensi che vengono elargiti agli atleti, rispetto a discipline che, pur richiedendo molto impegno in termini di tempo, non hanno alcun riconoscimento in termini di gratificazione economica.

In conclusione possiamo affermare che ormai è assodato come lo sport e la disciplina aiutino anche nello studio. Sono molti gli esempi di giovani sportivi che hanno portato a termine con successo anche la loro carriera scolastica. Ma ce ne sono altri che invece non riescono a trovare il giusto equilibrio, vuoi per orari estenuanti, vuoi per un metodo di studio non efficace, e che per questo motivo vanno aiutati a sapersi gestire. Le energie messe in gioco durante una competizione contribuiscono a migliorare le proprie capacità e a formare nella persona lo spirito sportivo. È lo spirito sportivo che ci insegna a saper perdere con dignità e a saper vincere con onore.

Lo sport ci aiuta a capire che con la tenacia si possono superare ostacoli e a saper riconoscere che i propri limiti possono essere superabili, così nello sport come nella vita.

Eros e Alex

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *