GIORDANO BRUNO

GIORDANO BRUNO

Liceo scientifico linguistico scienze applicate

Quando il teatro è memoria

Quando il teatro è memoria

Personaetatis e ANPI insieme per non dimenticare

 

Ancora una volta il gruppo teatrale del Liceo G. Bruno, sede di Melzo, Personaetatis, sale sul palco per ricordare  le vittime della violenza nazifascista. Questa volta, però, con una novità, dopo la mattinata del 8 febbraio, dedicata ai compagni dell’istituto, le serate del 15 e 17 febbraio hanno visto i ragazzi del gruppo esibirsi davanti alla cittadinanza, all’assessore Sara Cannizzo ed ai responsabili di ANPI, all’interno della mostra organizzata dall’associazione melzese ‘Lager SS’.

È tradizione ormai decennale per i Personaetatis portare all’attenzione del pubblico una performance collegata alla commemorazione della Shoah: il teatro ha come dovere quello di far riflettere e usare i propri strumenti per diffondere cultura e civiltà – afferma l’educatrice teatrale che segue i ragazzi, prof.ssa Cristina Ballotta – e la collaborazione con Enti e associazioni del territorio offre un valore aggiunto, per questo motivo non ringrazieremo mai a sufficienza l’amministrazione comunale melzese e ANPI per aver creduto nel lavoro degli studenti ed averlo supportato

Lo spettacolo di quest’anno, ‘Fermata:Fossoli?’, si è concentrato su un luogo parzialmente sconosciuto ai più, il campo di smistamento di Fossoli da cui sono partiti la maggior parte dei deportati italiani, partigiani od ebrei, dopo l’istituzione della Repubblica Sociale, a seguito del loro arresto, per terminare il viaggio in un Lager da cui alcuni per lo più non sono tornati.

Raccontare le loro storie è stato riscattare, nel ricordo, la loro vita e il loro sacrificio, nel tentativo di rendere presenti e concrete identità che, spesso, sono solo viste come vittime generiche dissolte in un numero. In un momento in cui la negligenza, l’indifferenza, l’oblio, rischiano di cancellare dalla mente della storia attimi bui ma prepotentemente evocativi, diventa sempre più importante ricordare, nel tentativo di rendere sempre presenti ai nostri occhi gli errori e gli orrori commessi, nella speranza di imparare da essi.

Cos’ha significato per i ragazzi entrare nella vita dei loro personaggi? Accedere agli archivi per attuare un lavoro documentario (CEDEC ANED) e ricostruire le vite concrete di questi personaggi, accoglierli in sè e prestare loro voce, corpo ed emozioni.

 

Il presidente della sezione locale ANPI, Claudio Borghi, scrive alla docente responsabile: A nome del Comitato degli iscritti di Anpi Melzo, sono nuovamente a ringraziare te ed i ragazzi per le serate in biblioteca. 

Ci avete emozionato. Cos’è che meglio delle emozioni, del sentire dentro, dell’empatia verso le vittime dell’odio e dell’ingiustizia può aiutarci oggi a ricordare ed a impegnarci perché mai più accada? Grazie ancora quindi e porta questo mio ringraziamento alle attrici ed agli attori. Spero ci siano altre occasioni di collaborazione.”

Certo, lo speriamo anche noi, perchè il fine più nobile del teatro è quello di intervenire sulla realtà del quotidiano, per cambiarla e fare la differenza, far conoscere e informare attraverso lo strumento straordinario del corpo e della voce dell’attore e la scelta di temi come questi lo rende un tramite efficace per la riflessione e l’educazione del cittadino.

Ben vengano quindi questa collaborazioni tra scuola, teatro e enti, una sinergia perfetta per diffondere cultura

Cristina Ballott

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